Molti non sanno che il seme del nostro famosissimo pomodorino di Pachino è stato scoperto in Israele e poi trapiantato in Sicilia.
Vi starete chiedendo com’è possibile che un prodotto tipico italiano abbia una origine straniera.
La risposta si trova proprio nelle caratteristiche uniche del territorio di Pachino.
Accadde infatti, che nel 1989 l’azienda sementiera israeliana Hazera, introduce in Sicilia due nuove varietà di pomodori: il ciliegino Naomi e la varietà Rita a grappolo.
Il motivo per cui lo fece, citiamo testualmente dal sito del Consorzio di Tutela del pomodoro di Pachino Igp, risiede
“nella sintesi di alcuni fattori climatici, quali l’esposizione alla luce solare superiore, acque salmastre di falda e proprietà dei terreni di coltivazione. Un mix che è possibile trovare solo nell’area più meridionale della Sicilia”.
Solo la nostra terra, con le sue proprietà e il suo clima, è in grado di regalare il gusto unico che oggi conosciamo: croccante, dal colore rosso vivo, dalla polpa sapida e consistente.
Un pomodoro diverso rispetto agli altri per via del suo sapore delizioso.
Inoltre è ricchissimo di vitamine, nutriente e benefico per la salute, grazie al prezioso apporto di licopene, un antiossidante naturale presente in grande quantità nelle varietà del nostro pomodoro rosso, capace di contrastare l’insorgenza di alcuni tumori.
Nel giro di pochi anni questi due prodotti raggiungono una enorme popolarità ed entrano nelle case di tutti gli italiani e la tipologia ciliegino diventa sinonimo di «pomodoro di Pachino».
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