Il pesce spada è uno dei piatti tipici più noti di Sicilia e Calabria, dove si consuma spesso e con un ricettario vastissimo.
Non molti sanno, però, che la pesca del pesce spada è un vero e proprio rituale, celebrato persino nell’Odissea di Omero.
In primavera, è solito migrare verso il tratto di mare tra Scilla Bagnara e Palmi in Calabria. In estate poi cambia rotta, avvicinandosi e costeggiando lo stretto della Sicilia. Ed è qui che inizia il rituale della pesca del pesce spada.
La pesca del pesce spada avviene spesso in maniera tradizionale, attraverso una barca chiamata luntra o feluca,
a bordo della quale troveremo u mezziere (il rematore centrale) che accompagna u lanzaturi (il lanciatore) che tiene in mano un arpione per infilzare il pesce spada non appena si avvicina. A monitorare gli spostamenti del pesce spada troviamo u ntinneri, che coordina le manovre di avvicinamento alla preda.
E’ indubbio che il pesce spada susciti e abbia suscitato, per la forma del suo “naso” sempre molta curiosità e simpatia, se non terrore.
Oggi, per chi non la conoscesse, vi vogliamo far scoprire una meravigliosa canzone di Domenico Modugno che si chiama proprio U’ pisci spada:
Vi domanderete perché un marchio storico come Campisi, legato al mondo ittico, cita una canzone e un concetto di questo tipo.
Bè, perché abbiamo un profondo rispetto dei nostri contendenti; la pesca è una battaglia, non sempre si vince.
E quando accade, bisogna rendere i giusti onori ai propri avversari.