Le acciughe sono pesci piccoli, e proprio per questo racchiudono tanti benefici per la salute.
Le acciughe sono alcuni fra i pesci azzurri più piccoli; il nome deriva dal greco e significa proprio “pesce piccolo” perché la loro lunghezza non supera i 20 cm. Le acciughe sono chiamate anche alici, particolarmente nel meridione ed in Sicilia, termine che deriva dal latino hallex, una salsa che si otteneva appunto da questi pesci.
L’apporto calorico delle acciughe si attesta intorno alle 130 Kcal per 100 gr, di cui il contenuto di grassi è circa il 5%, mentre le proteine sono intorno ai 20 grammi, con adeguata presenza dei vari aminoacidi. Totalmente assenti sono i carboidrati. Molto elevato il contenuto di vitamine del gruppo B e vitamina E. Rilevantissimo il contenuto di selenio, pari al 50% della dose giornaliera, elevata la presenza di ferro, fosforo, calcio, potassio e zinco. Il contenuto di colesterolo è di circa 85 mg, pari al 30% della dose giornaliera.
Molto interessante l’apporto di grassi mono e polinsaturi, in particolar modo i preziosi acidi grassi Ω3, grassi che hanno mostrato un ruolo importantissimo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari in virtù della loro azione ipocolesterolemizzante, con riduzione del colesterolo LDL, quello che tutti chiamano”cattivo”, e aumento del colesterolo HDL, quello “buono”, per intenderci.
Numerosi studi e rassegne paiono indicare anche un possibile ruolo protettivo nei confronti dell’osteoporosi e un significativo contributo nel modulare la funzione cerebrale, contribuendo ad alleviare i sintomi legati a certe forme di depressione. Il fabbisogno di acidi grassi Ω3 aumenta durante la gravidanza: gli omega 3 paiono svolgere un ruolo importante nello sviluppo del feto, in specie in quello di occhi e cervello.
In effetti a donne in attesa si consiglia di consumare pesce ricco di questi grassi almeno due volte a settimana, e da questo punto di vista le acciughe rappresentano una scelta ideale visto che, per il ciclo vitale piuttosto breve, la dieta e le ridotte dimensioni, l’accumulo di sostanze neurotossiche come mercurio e PCB è limitatissimo.
Scrive il nutrizionista Maurizio Tommasini