Acciuga siciliana in mostra a Bagheria
Il museo dell’acciuga si trova ad Aspra, un borgo marinaro nei pressi di Bagheria (PA).
Questo è un piccolo museo privato, gestito dai fratelli Balistreri, che ogni anno ospita centinaia di visitatori, mostrando le tradizioni della pesca dell’acciuga.
La cosa curiosa è che forse gli abitanti del posto e dei paesi limitrofi non conoscono il museo dell’acciuga, mentre a Roma, Parigi, Londra, Berlino, Tokyo, New York e Sidney ne hanno sentito parlare!
La Sicilia, infatti, è sempre stata al centro dell’attività di pesca dell’acciuga, anche con riferimento alla lavorazione di questo straordinario pesce azzurro. Basti pensare agli stabilimenti per la salagione di Sciacca, in provincia di Agrigento. O a quelli di Porticello, in provincia di Palermo.
L’acciuga siciliana pescata nel mediterraneo, viene utilizzata spesso per il commercio del pesce fresco, meno per le conserve.
Alcuni marchi per fortuna, fra cui il nostro, continuano a pescare nel ricco canale di Sicilia.
Le acciughe siciliane vengono pescate nelle notti senza luna, nel rispetto del mare e dei suoi fondali.
La pesca avviene ancora con il metodo tradizionale, coi pescherecci a lampara.
Il tour al museo dell’acciuga, inizia in una location ricca di fotografie di quegli anni, barche e antichi utensili dei pescatori, trasportando i visitatori indietro nel tempo, circa alla metà del ‘900, e facendo riscoprire a chi partecipa a questa esperienza alcune tradizioni ormai dimenticate e prossime all’estinzione.
Si tratta di un museo itinerante, nato per salvaguardare la tradizione della pesca dell’acciuga siciliana ma anche per mettere in risalto le bellezze della Sicilia, un’isola spesso dipinta in televisione come terra di mafia e illegalità.
Questo tour continua nei locali di Sard’Art (struttura realizzata in collaborazione con la Comunità Marinara Aspra) dove rottami di vecchie barche (dette sardare) vengono ristrutturati e trasformati in opere d’arte che hanno il compito di raccontare il nostro mare e sono dedicate ad artisti locali (Ignazio Buttitta e Renato Guttuso) alle vittime della mafia (Giovanni Falcone , Paolo Borsellino, Don Pino Puglisi, Rita Atria) e ad altre personalità come Papa Karol Wojtyla.